Storia della lavastoviglie
La lavastoviglie è un elettrodomestico entrato in quasi tutte le case per facilitare la vita quotidiana di moltissime famiglie.
La lavastoviglie è diventato uno strumento indispensabile anche per chi, ad esempio, lavora nell’ambito della ristorazione professionale e si trova ad avere l’esigenza di lavare un certo volume di stoviglie che è impensabile lavare a mano. Si rende quindi necessario disporre di una lavastoviglie industriale, pensata per lavare in maniera automatica ottimizzando tempi e costi. Una lavastoviglie professionale è utile non solo nel settore HoReCa (hotel, restaurant e catering), ma anche in tutti i contesti in cui si ha a che fare con stoviglie o oggetti da lavare di qualsiasi natura.
Fu una donna, Josephine Cochran, ad inventare la prima lavastoviglie. Ma Qual è la storia di questo indispensabile elettrodomestico? Che evoluzione ha subito nel tempo? Scopriamolo in questo articolo tecnico.
Lavastoviglie: quando fu inventata?
L’invenzione della lavastoviglie come dispositivo automatico atto al lavaggio dei piatti risale alla metà del XIX secolo. Nel 1850, Joel Houghton brevettò per la prima volta un dispositivo di legno, azionato da una manovella, che spruzzava acqua sui piatti. Nasce in questo modo il primo concetto di lavastoviglie semiautomatica, un dispositivo tuttavia poco pratico.
Passarono gli anni e nel 1865, Levi A. Alexander brevettò [1] una macchina aggiornata con alcune migliorie. Come si evince dall’immagine sottostante, il dispositivo era di forma circolare ed era anch’esso azionato da una manovella. Nella parte centrale erano posizionati i piatti in un cestello di legno. Il sistema era ermetico per evitare fuoriuscite di schizzi d’acqua.

L’invenzione di Josephine Cochran
Passano gli anni e il concetto di lavastoviglie fa un grosso passo in avanti, grazie a Josephine Garis Cochran. La sig.ra Cochran era una facoltosa donna americana figlia d’arte, il nonno era stato l’inventore del battello a vapore, mentre il padre era un ingegnere civile. Josephine, preoccupata per le sue preziose porcellane d’origine cinese del ‘600 scheggiate dai suoi domestici, decise di trovare una alternativa migliore al lavaggio manuale e inventò nel 1886 una lavastoviglie totalmente automatica. Rimase celebre la sua frase “se nessun altro sta per inventare una lavastoviglie, lo farò io stessa”. Ebbene, lo fece per davvero e in grande stile.

Cochran, per i tempi che correvano, era una donna molto emancipata, forte, sicura di sé e capace di farsi valere, nonostante molti uomini avessero cercato di farla desistere dallo sviluppo della sua invenzione, a causa della cultura fortemente maschilista in voga. Grazie anche a Cochran, oggi, a quasi 150 anni dalla sua invenzione, continuiamo a sfruttare il risultato del suo intuito femminile.
La sua invenzione consisteva in un dispositivo azionato da un motore elettrico in cui veniva spruzzata dell’acqua saponata dall’alto sui piatti che erano posizionati nei diversi scomparti del cestello. Il dispositivo fu brevettato nel 1886 [2]. Questa invenzione fece scalpore, tanto che fu esposta alla World Columbian Exposition di Chicago del 1893, evento che ne accrebbe ulteriormente la fama [3], [4]. Cochran, grazie a questa sua invenzione, fondò la Josephine Cochran’s Crescent Washing Machine Company.
Nel 1917 il primo prototipo del 1886 fu nettamente migliorato con un nuovo brevetto [5]. In questa nuova versione possiamo trovare molti elementi in comune con le lavastoviglie moderne. Il motore elettrico (10) che, per mezzo di una cinghia (8), muove la pompa (5) che spinge l’acqua tramite la colonna di lavaggio (11) e, poi, nel braccio di lavaggio superiore rotante (15). Nella parte inferiore la vasca (2) è riempita d’acqua e tracima dell’acqua in eccesso tramite il tappo troppo-pieno verso il tubo di scarico (3). I piatti (17) sono posizionati nei cestelli (18).

Josephine Cochran è stata inserita nella “National Inventors Hall of Fame” nel 2006 per via del suo grande contributo allo sviluppo tecnologico americano [6]. A testimonianza dell’impatto di vasta portata della sua invenzione, il governo della Romania – un paese con cui Cochran in realità non aveva alcun legame – ha emesso un timbro con il suo volto nel 2013 in vista della Giornata Mondiale della Proprietà Intellettuale [7].
Le moderne lavastoviglie
Le moderne caratteristiche della lavastoviglie furono incorporate dall’ingegnere e soldato britannico William Howard Livens, grazie a un brevetto datato 1924 [8]. Anche Livens, come Josephine Cochran, aveva come obiettivo lo scopo di migliorare le condizioni di lavoro di casa e, almeno inizialmente, non aveva intenzione di sfruttare economicamente l’invenzione. I miglioramenti rispetto ai modelli precedenti consistevano nell’utilizzo di bracci rotanti per spruzzare acqua calda e nell’asciugatura finale. A seguito di alcune modifiche, nel 1940, fu anche introdotto anche l’allacciamento alle tubazioni per l’acqua domestica e l’energia elettrica. Nonostante i significativi progressi, questo non fu un successo commerciale.
Solamente negli anni ’50, gli elettrodomestici divennero più piccoli, più economici e quindi più convenienti. La diffusione su larga scala fu facilitata dall’introduzione della produzione di massa. Fu allora che l’uso di queste macchine si diffuse all’interno della classe media. In Italia, questo proliferare di domanda e offerta partì con il “boom economico” degli anni ‘60. In questo periodo nacquero molte delle attuali aziende produttrici di lavastoviglie, proprio come Elframo fondata in pieno boom economico, a metà anni Sessanta.

Il panorama attuale e la diffusione delle lavastoviglie
Oggi le lavastoviglie domestiche sono un elettrodomestico non completamente accettato dalla popolazione. Germania e Svezia sono tra i paesi con il maggior tasso d’adozione della lavastoviglie domestica (circa 72%). Portogallo, Francia, Italia e Grecia si assestano a livelli di utilizzo leggermente più bassi tra il 55% e 65%. Contrariamente, nel Regno Unito, è molto più diffuso il lavaggio a mano dei piatti e solo il 46% delle persone ha una lavastoviglie in casa [9]. Di conseguenza, il mercato potenziale non è ancora totalmente saturo e c’è margine per ulteriori sviluppi. In ambito professionale, secondo un sondaggio condotto in Italia, fonte [10] del 2019, le macchine lavastoviglie più diffuse sono le lavabicchieri (quasi l’80% dei bar ne ha una, solo il 50% dei ristoranti e alberghi ne possiede una). I ristoranti e gli alberghi dal 2008 al 2019 hanno prediletto l’acquisto di una lavastoviglie a carico frontale il che le ha rese molto più diffuse negli ultimi tempi, complice anche il fatto che occupano poco spazio e garantiscono una buona produttività: il 43% delle attività commerciali del mondo della ristorazione italiana ne possiede una (mentre nel 2008 solo il 23% delle attività ne possedeva una). Le macchine di dimensioni maggiori, come lavastoviglie a capot, a traino e lavaoggetti, sono meno diffuse, rispettivamente con percentuali di penetrazione del mercato pari a 27%, 13% e 12%.
Le lavastoviglie Elframo
Elframo è stata fondata dal signor Angelo Mora negli Anni Sessanta con l’obiettivo di fornire soluzioni industriali di lavaggio durevoli e affidabili. Da allora l’azienda ha continuato a crescere e a sviluppare nuove soluzioni per supportare i clienti quotidianamente e per ottenere sempre le migliori prestazioni di lavaggio, con un occhio verso i consumi e l’efficienza energetica. Il principio cardine di fornire la massima qualità, in ogni piccolo dettaglio, rimane tuttavia invariato da oltre 50 anni.
Se sei interessato ai nostri prodotti, contattaci, ascolteremo le tue esigenze e svilupperemo un’offerta su misura per te.
Bibliografia
[1] Alexander, Levi A., “Machine for washing dishes”. 21/11/1865, patent US 51000.
[2] Josephine Cochran, “Dish washing machine”, 28/12/1886, patent US 355,139
[3] Website ThoughtCo.com, “Josephine Cochran and the Invention of the Dishwasher”, Mary Bellis, 2019, consulted on 28/03/2021
[4] D’Ambrosio, B., “From Football to Fig Newtons: 76 American Inventors and The Inventions You Know by Heart”, ISBN: 9781476201047, 2012.
[5] Josephine Cochran, Annie Colt, “Dish-washing machine”, 24/04/1917, patent US 1,223,380
[6] Website National Inventors Hall of Fame, “Josephine Garis Cochran”, link, consulted on 28/03/2021
[7] United States Patent and Trademark Office, “I’ll do it myself”, link, consulted on 28/03/2021
[8] Livens W. Howard, “Improvements in apparatus for washing household crockery and the like”, patent GB219103A
[9] Statista, “Household ownership rate of dishwashing machines in most populous countries in Europe in 2020”, link, consulted on 23/03/2021
[10] EFCEM Italia, “Dimensione e dinamicità del mercato degli apparecchi professionali nel comparto della ristorazione commerciale”, 07/2019